Panettone o Pandoro… questo è il problema
Se Shakespeare fosse stato un pasticcere, il dubbio amletico lo avrebbe espresso così:
“A Natale, meglio il Panettone o il Pandoro?
Questo è il problema”… di ogni buona tavola che si rispetti in Italia!
No, non c’è da scherzare, per gli italiani il problema è reale.
Il Panettone
Il Panettone è una sorta di pane dolce e profumato, agrumato, panciuto, ricco di uvetta e agrumi canditi.
Buono, buonissimo e ancora più buono se ogni fetta viene intinta in una morbida crema al mascarpone
prima di ogni boccone.
Ideale per coloro che amano i gusti decisi, i sapori di una volta, ricchi e complessi.
Il Pandoro
Il Pandoro è un’ode al burro e alla vaniglia. Un dolce slanciato a forma di stella a 8 punte e che si snellisce verso l’alto;
immancabilmente accompagnato da una bustina di zucchero a velo da cospargere dopo averlo tenuto al caldo
e prima di tagliarlo in fette, per un dolce effetto neve.
Questo dolce del color dell’oro è squisito al naturale, per assaporare fino in fondo
il ricco connubio tra burro, vaniglia e zucchero a velo.
Ideale per coloro che amano i sapori senza tempo, pieni e burrosi, golosi e imbiancati di zucchero a velo.
E voi? Siete team panettone o team Pandoro?
Scoprite i Panettoni e il Pandoro di Bottega Balocco (la linea Premium di Balocco)
che abbiamo scelto per Tasto.eu.
Il Pandoro potete assaporarlo nel gusto tradizionale. Il panettone lo trovate sia nel gusto tradizionale
e sia arricchito da ingredienti di alta qualità,
frutto di una collaborazione tra Bottega Balocco, Agrimontana e Caffarel. Al cioccolato, ai frutti esotici,
ai marron glacé e tanti altri ancora.
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Avete scelto da che parte stare?
Cerchiamo di aiutare gli indecisi e facciamo un piccolo viaggio nel tempo per capirne le origini.
Il Panettone nella storia
In Italia dire panettone significa dire Natale. Si attende con ansia, dopo un lungo pranzo,
il momento di scartarlo e gustarne la dolce piacevolezza.
Quel momento in cui il profumo di agrumi canditi e uvetta inebria l’aria. Ma sono davvero pochi
quelli che ne conoscono la vera origine.
Tante sono le storie e moltissime le leggende legate a questo dolce, ma quella più amata
– ormai da assumerne i connotati dell’ufficialità – è quella che vuole che il panettone sia nato a Milano,
per un dolce errore alla corte di Ludovico il Moro, signore di Milano nel XV secolo.
Il cuoco ufficiale degli Sforza, la Vigilia di Natale durante i preparativi del banchetto, bruciò inavvertitamente
il dolce che stava preparando. Per recuperare il danno un certo Toni, probabilmente lo sguattero che lavorava in cucina,
decise di utilizzare
un panetto di lievito che custodiva gelosamente.
Lo lavorò aggiungendo farina, uova piu uvetta, canditi e zucchero per un effetto dolce, ottenendo un impasto lievitato
e molto molto soffice.
Il dolce ebbe un successo incredibile e la famiglia Sforza decise di chiamarlo « Pan di Toni », di qui il nome panettone.
Per gli storici le prime prove realmente documentate che mostrano l’esistenza del panettone risalgono al 1606.
In quel periodo infatti il Dizionario milanese-italiano parla del panaton de danedaa. A quell’epoca era molto basso
e non lievitato per ore prima della cottura.
Nell’Ottocento la ricetta venne poi perfezionata e il dolce prese il nome di panattón o panatton de Natal.
Il panettone come lo conosciamo noi oggi risale agli anni Venti del secolo scorso. Nel primo dopoguerra l’aggiunta di più burro,
uova e lievito madre
hanno fatto sì che fosse indispensabile l’uso di uno stampo per darne la forma che oggi noi conosciamo.
Dopo la lunghissima lievitazione e la cottura,
il panettone viene sospeso a testa in giu, affinchè l’asciugatura garantisca la forma gonfia e alta.
Il Pandoro: un dolce ad “arte”
Ed eccoci al pandoro: gli ingredienti di base sono gli stessi. Uova, burro, lievito madre, farina zucchero.
Tutto insomma, tranne i canditi e l’uvetta, quelli proprio no. Ed è questo che gioca un ruolo fondamentale nella diatriba tra i due.
Anche gli amanti del Pandoro fremono prima che il pasto sia terminato.
A quel momento il Pandoro viene posto per qualche minuto vicino al camino
o a un termosifone affinché il burro affiori in superficie. Solo allora si scarta e, per la gioia di grandi e piccini,
con un rituale antico e divertente si cosparge di zucchero a velo,
si richiude la confezione e si scuote in modo da far aderire la dolce neve in ogni angolino.
Et voilà, l’atmosfera del Natale è anche lì, in quell’odore vanigliato e seducente che si diffonde e abbraccia tutta la famiglia.
E le origini del Pandoro? Facendo un piccolo viaggio nel tempo, approdiamo nel primo secolo dopo Cristo nell’antica Roma
quando Plinio il Vecchio, parlando delle preparazioni del cuoco Vergilius Stephanus Senex, presenta un panis
cucinato con farina, burro e olio.
Chissà se questo panis è davvero l’antenato del Pandoro!
Più vicino al pandoro e ai nostri tempi ecco un altro dolce che viene molto spesso indicato come antenato diretto:
il Nadalin, un dolce veneto a forma di stella e ricco di burro.
Ma per noi italiani è Verona la città a cui si devono i natali del Pandoro.
È curioso sapere che questo dolce natalizio è stato disegnato da Angelo Dall’Oca Bianca,
un pittore impressionista; in seguito la forma, insieme alla ricetta dell’impasto, fu depositata all’ufficio brevetti del Regno d’Italia il 14 ottobre del 1894
da Domenico Melegatti, pasticcere veronese.
Nel confezionare il suo pandoro, il pasticcere si ispirò al Levà, un dolce tradizionale veronese che veniva impastato la sera della vigilia di Natale
dalle donne dei villaggi veneti. Si trattava di un lievitato con una copertura di mandorle.
Per non ostacolarne la lievitazione, questa copertura fu eliminata e vennero aggiunti uova e burro, rendendolo ancora più morbido e soffice.
E dopo tanta storia, veniamo al palato
Che voi siate panettoni addicted o pandoro maniaci, la scelta più difficile con i prodotti di Bottega Balocco è solo dettata dal gusto personale.
E come se non bastasse la difficile scelta tra panettone e Pandoro, di scelta ce n’è un’altra da fare per i panettoni lovers: a che gusto?
Meglio flirtare con la tradizione e sposare i canditi e l’uvetta oppure declinare nei più chic marrons glacés?
E se i bambini non ne vogliono assolutamente sapere della frutta candita?
E per chi è ossessionato dal cioccolato? Soddisfare i palati di tutti nelle tavole imbandite del 24 e del 25 dicembre
non è assolutamente un gioco da ragazzi.
Uno e soltanto uno è il segreto per venirne a capo: comprare prodotti di altissima qualità, frutto di tradizione e savoir faire gastronomico.
Come i prodotti natalizi di Bottega Balocco – Italian Bakery 1927 per cui zucchero e lievito non sono prodotti banali,
ma i re della pasticceria, dove il burro, la farina e le uova dettano la legge del gusto assoluto.
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Ce n’è davvero per tutti gli appetiti, ma il fil rouge è semplice: tutti i panettoni Bottega Balocco sono realizzati solo con lievito madre,
latte fresco italiano alta qualità e uova italiane allevate a terra.
Il loro raffreddamento avviene a testa in giù per otto ore, per preservarne forma e fragranza.
I panettoni Bottega Balocco sposano una collaborazione esclusiva con Agrimontana, per la scelta della frutta fresca e candita, e Caffarel per il cioccolato.
Scoprite i Panettoni disponibili su Tasto.eu nei gusti Cioccolato; Zenzero, Lime e Cioccolato Bianco;
Amarena e Cioccolato con amarene intere denocciolate;
Marrons Glacés; Ananas, Papaya, Guava e Jackfruit. Chiude la linea il Panettone Tradizionale con scorzoni d’arancia, cedro Diamante e uvetta sultanina.
Tra i pandori invece, spicca quello Tradizionale con burro di filiera alpina piemontese.
Ma Natale in tavola oltre che essere buono deve essere bello. Tutti i prodotti natalizi Bottega Balocco hanno uno stile meravigliosamente retro e sono incartati a mano.
Gli incarti sono unici, a vocazione artigianale, curati in ogni dettaglio, con richiami cromatici che li abbina al cordino di chiusura e al cartiglio.
Il tutto rende davvero unico e prezioso ogni prodotto, che, cosi, diventa perfetto anche come regalo.